Il centro di Melk con la chiesa Mariä Himmelfahrt, visto dall'abbazia
foto: Balou46
L'abbazia di Melk e la sua biblioteca:
Uno dei protagonisti del famoso medievale "Il nome della Rosa" di Umberto Eco
- ambientato alla fine del '300 - è il giovane novizio
benedettino Adso da Melk. Da anziano lascia nella famosa
biblioteca del monastero le sue memorie, un manoscritto che sta alla
base del famoso libro di Umberto Eco e dell'omonima trasposizione
cinematografica di Jean-Jacques Annaud.
Non è un caso che Umberto Eco abbia scelto proprio l'abbazia di Melk come
origine del manoscritto che presenta come fonte del suo libro. La
biblioteca di Melk era, infatti, una delle biblioteche più
famose del medioevo, nata dalla scuola del monastero
benedettino fondato nel 1089.
La sala principale della biblioteca dei Melk
foto:
Emgonzalez
Anche se l'architettura dell'abbazia di oggi ha poco a che fare con quella del medioevo - la forma
barocca odierna risale alla completa ricostruzione avvenuta tra il 1702
e il 1736 dall'architetto Jakob Prandtauer - la sua ricchissima
biblioteca rimane tutt'oggi una delle parti più famose e più suggestive
dell'intero complesso architettonico che costituisce il più grande
monastero dell'Austria. La biblioteca possiede attualmente 1.800
manoscritti medievali e 750 incunaboli, oltre a ca. 100.000 libri dei
secoli successivi. Nel 1997 si è scoperto, tra i manoscritti medievali,
un frammento di una copia del 1300 del Canto dei Nibelunghi.
Grazie alla sua fama, l'abbazia di Melk è sopravissuta a tutte le vicende
bellicose dei secoli successivi, alle guerre contro i turchi, all'epoca
della secolarizzazione alla fine del '700, quando molte abbazie
austriache vennero ridimensionate o dissolte, alle guerre napoleoniche e
all'Anschluss nazista dell'Austria nel 1938.
Dalla terrazza dell'abbazia si gode un bel panorama sulla valle del Danubio
e sulla città di Melk (vedi la foto in alto).
I colori
degli interni della chiesa, degli affreschi del soffitto e dello stucco
a finto marmo - oro, arancio, grigio e verde - creano nel visitatore
l'impressione di una maestosa ricchezza che riflette bene l'importanza
del luogo. Un capolavoro è anche il grande organo (restaurato nel '900)
ben integrato nell'architettura della chiesa. La cupola centrale è alta 64 m.
La sala
marmorea fu concepita come sala da pranzo in occasioni di feste. Il nome
della sala trae in inganno perché, in realtà, quasi tutte le pareti sono
fatte di stucco a finto marmo.
Il museo:
Nelle 16 sale d'esposizione del museo il visitatore può informarsi sulla storia dell'abbazia e sul ruolo religioso, culturale, politico ed economico che l'abbazia ha svolto
nei secoli passati e che svolge ancora.
Alloggi a Melk, voli e autonoleggio:
Informazioni pratiche per i visitatori:
Orari di apertura: a causa della
situazione sanitaria gli orari e le condizioni di visita possono cambiare.
Attualmente valgono i seguenti orari:
www.stiftmelk.at/visitor-info