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L'abbazia di Melk

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L'abbazia di Melk
L'abbazia di Melk, così come si presenta dal Danubio.
foto: Walter Hochauer

La città di Melk in breve:

Melk - per orientarsi meglio:

Carta stradale online:
Carta stradale online di Melk Carta stradale online di Melk


Distanze da Melk:
Melk
Il centro di Melk con la chiesa Mariä Himmelfahrt, visto dall'abbazia
foto:
Balou46

L'abbazia di Melk e la sua biblioteca:

Uno dei protagonisti del famoso medievale "Il nome della Rosa" di Umberto Eco - ambientato alla fine del '300 - è il giovane novizio benedettino Adso da Melk. Da anziano lascia nella famosa biblioteca del monastero le sue memorie, un manoscritto che sta alla base del famoso libro di Umberto Eco e dell'omonima trasposizione cinematografica di Jean-Jacques Annaud.

Non è un caso che Umberto Eco abbia scelto proprio l'abbazia di Melk come origine del manoscritto che presenta come fonte del suo libro. La biblioteca di Melk era, infatti, una delle biblioteche più famose del medioevo, nata dalla scuola del monastero benedettino fondato nel 1089.
La sala principale della biblioteca dei Melk
La sala principale della biblioteca dei Melk
foto:
Emgonzalez
Anche se l'architettura dell'abbazia di oggi ha poco a che fare con quella del medioevo - la forma barocca odierna risale alla completa ricostruzione avvenuta tra il 1702 e il 1736 dall'architetto Jakob Prandtauer - la sua ricchissima biblioteca rimane tutt'oggi una delle parti più famose e più suggestive dell'intero complesso architettonico che costituisce il più grande monastero dell'Austria. La biblioteca possiede attualmente 1.800 manoscritti medievali e 750 incunaboli, oltre a ca. 100.000 libri dei secoli successivi. Nel 1997 si è scoperto, tra i manoscritti medievali, un frammento di una copia del 1300 del Canto dei Nibelunghi.

Grazie alla sua fama, l'abbazia di Melk è sopravissuta a tutte le vicende bellicose dei secoli successivi, alle guerre contro i turchi, all'epoca della secolarizzazione alla fine del '700, quando molte abbazie austriache vennero ridimensionate o dissolte, alle guerre napoleoniche e all'Anschluss nazista dell'Austria nel 1938.

Dalla terrazza dell'abbazia si gode un bel panorama sulla valle del Danubio e sulla città di Melk (vedi la foto in alto).

La chiesa dell'abbazia:

Melk - La chiesa dell'abbazia
La chiesa dell'abbazia
foto:
Effi Schweizer
I colori degli interni della chiesa, degli affreschi del soffitto e dello stucco a finto marmo - oro, arancio, grigio e verde - creano nel visitatore l'impressione di una maestosa ricchezza che riflette bene l'importanza del luogo. Un capolavoro è anche il grande organo (restaurato nel '900) ben integrato nell'architettura della chiesa. La cupola centrale è alta 64 m.

La sala marmorea:

Melk - La sala marmorea
La sala marmorea
foto:
Zenturio2500
La sala marmorea fu concepita come sala da pranzo in occasioni di feste. Il nome della sala trae in inganno perché, in realtà, quasi tutte le pareti sono fatte di stucco a finto marmo.

Il museo:

Nelle 16 sale d'esposizione del museo il visitatore può informarsi sulla storia dell'abbazia e sul ruolo religioso, culturale, politico ed economico che l'abbazia ha svolto nei secoli passati e che svolge ancora.

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Informazioni pratiche per i visitatori:

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Visite, tour, attività:

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