Nel 1857 fu demolito il massiccio complesso di mura che circondava Vienna a
partire dal '300. Nacque così la
Ringstraße, con numerosi nuovi palazzi e monumenti. Tra i primi
edifici che doveva trasformare questo enorme nuovo viale nella vetrina del
potere degli Asburgo era previsto anche un palazzo per l'opera lirica.
Numerosi architetti di spicco parteciparono al bando indetto dalle autorità di
Vienna. Alla fine vennero accolti i piani di costruzione, in stile
neorinascimentale, degli architetti August Sicard von Sicardsburg e Eduard
van der Nüll. Nel 1861 cominciarono i lavori e dopo otto anni (nel maggio
del 1869) la nuova Opera di Stato fu inaugurata con il "Don Giovanni" di
Mozart.
Ma la nuova Opera suscitò nell'opinione pubblica di Vienna delle critiche
violente. Si rimproverò ai due architetti una "completa mancanza stile",
l'imperatore
Francesco Giuseppe la definì addirittura una "stazione
ferroviaria". In analogia alla disfatta militare dell'Austria nei confronti
della Prussia a Königgrätz, nel 1866, l'Opera fu chiamata anche "Königgrätz
dell'architettura". Uno dei due architetti, Eduard van der Nüll, non resse
le critiche e si suicidò nell'aprile del 1868. Dieci settimane dopo, anche il
secondo architetto, August Sicard von Sicardsburg, morì di un attacco cardiaco,
e così nessuno dei due architetti vide l'opera completata.
Ciò nonostante, l'Opera di Stato conquistò presto i viennesi che la
chiamarono poi "Das erste Haus am Ring" (il primo palazzo della Ringstraße).
Durante la seconda guerra mondiale il palazzo dell'Opera di Stato fu
completamente distrutto, la ricostruzione durò ca. 6 anni e la riapertura fu
festeggiata nel 1955 con la messa in scena dell'opera "Fidelius" di Ludwig
van Beethoven.
Oggi, l'Opera di Stato mette in scena ca. 50 produzioni all'anno, il
cartellone prevede opere o balletti praticamente ogni giorno. Per vedere il
cartellone attuale vai a:
Spielplan.