La Votivkirche (in Rooseveltplatz, in posizione un po' arretrata rispetto
alla Ringstraße) fu costruita tra il
1856 e il
1879. Si inserisce nel
rinnovamento del centro di Vienna dopo la demolizione del massiccio
complesso di mura che circondava la città a partire dal '300. La
Ringstraße
che nacque in seguito a questo abbattimento è un anello (in tedesco "Ring")
di viali lungo 4 km che circonda il centro di Vienna. La strada e i palazzi
in stile neogotico, rinascimentale, barocco e neoclassico, che fanno della
Ringstraße una dei viali più eleganti del mondo, furono tutti costruiti
tra il 1850 e il 1900.
L'imponente chiesa, alta
99 metri con l'interno a tre navate, fu costruita
in stile neogotico su progetto dell'architetto Heinrich Ferstel che si
ispirò all'architettura gotica francese duecentesca. Molte delle cappelle
interne sono dedicate ai reggimenti e ai protagonisti dell'esercito
austriaco, il che fa capire che la chiesa non era pensata solo come luogo di
culto, ma anche come
simbolo nazionale dello stato austro-ungarico.
Nel febbraio del
1853 János Libényi, un giovane sarto ungherese, tentò di
uccidere con una pugnalata l'imperatore
Francesco Giuseppe, durante una sua
passeggiata a Vienna. L'attentato non riuscì, l'attentatore fu, a sua volta,
colpito dalla sciabola dell'accompagnatore di Francesco Giuseppe, poi
arrestato, condannato a morte e, a una settimana dall'attentato, impiccato.
Il motivo di quest'attentato era probabilmente, nell'intenzione del giovane
patriota ungherese, commettere un'azione simbolica a favore
dell'indipendenza dell'Ungheria.
Dopo il fallito attentato, il fratello dell'imperatore, l'arciduca
Ferdinand
Maximilian, lanciò una raccolta di fondi per costruire una nuova chiesa a
Vienna. La chiesa doveva rappresentare "un ringraziamento dei popoli della
monarchia per la salvezza di Francesco Giuseppe". L'imperatore dell'Austria
si riteneva inserito nella sua funzione "dalla grazia di dio" e, nell'impero
degli Asburgo, la religione cattolica e la politica erano sempre un tutt'uno.
Ma oltre a questo motivo religioso ce n'erano altri due, non meno importanti.
Nella seconda metà dell'800 l'impero asburgico era all'apice del potere, ma
allo stesso tempo si delineavano chiaramente i motivi che avrebbero portato
infine alla sua caduta:
il nazionalismo dei popoli balcanici (l'attentato
stesso ne fu un sintomo) stava diventando una pericolosa forza centrifuga
per lo stato unitario. Già nella motivazione ufficiale per la costruzione si
era parlato del "ringraziamento dei popoli della monarchia". La nuova chiesa
doveva infatti fungere anche da legame tra i popoli dell'impero di fede
cattolica, per smorzare i nazionalismi crescenti.
L'altro motivo è legato al crescente
antagonismo tra Austria e Prussia che,
in quel periodo, determinò in modo sempre più pesante la posizione
dell'Austria nei confronti degli altri stati e territori di lingua tedesca.
Furono proprio le autorità prussiane che promossero, in quegli anni, il
completamento della costruzione del duomo di Colonia e l'Austria non voleva
lasciare al suo nemico numero uno il prestigio di avere una chiesa così
grandiosa come quella di Colonia.