Bernardo Bellotto, nipote del famoso Antonio Canal, detto Canaletto, nacque
nel
1722 a Venezia. Nel 1738 si iscrisse alla corporazione dei pittori
veneziani e al seguito dello zio, fece diversi viaggi formativi nel Veneto,
a Roma, Firenze e Torino.
Nei primi tempi della propria formazione professionale, Bellotto si
appoggiò al più famoso nome dello zio, chiamandosi anche lui "
Canaletto".
Nel 1747, a soli ventisei anni, venne invitato dall'Elettore di Sassonia
Augusto III a trasferirsi a
Dresda. Qui ottenne subito fama e successo,
anche a livello europeo, oltre che il ruolo di
pittore di corte. Nel 1758
l'imperatrice
Maria Teresa d'Austria lo chiamò a
Vienna. Tre anni dopo fu a
Monaco di Baviera, poi, dopo cinque anni tornò a
Dresda, dove nel 1764 entrò
a far parte dell'Accademia. Infine l'artista si trasferì a
Varsavia, dove
trascorse gli ultimi anni della sua vita. Morì a Varsavia nel
1780.
Nel '700 non esistevano le cartoline illustrate, per non parlare delle
macchine fotografiche con cui oggi documentiamo i nostri viaggi. Ma anche i
viaggiatori dell'epoca - di solito persone ricche - volevano avere dei ricordi visivi dei luoghi visitati
e ai regnanti delle capitali europei piaceva decorare i loro castelli con le
vedute delle loro città.
Così nacque il genere pittorico delle vedute di cui
Antonio Canal, detto
Canaletto (1697-1768) fu il maestro indiscusso. Per il realismo quasi
fotografico dei suoi quadri e la ricchezza dei dettagli raffigurati, ci dà
un'idea abbastanza precisa non solo dell'architettura delle città dipinte, ma
anche degli usi e costumi dei loro abitanti.
Mentre Antonio Canal è conosciuto soprattutto per le sue vedute di Venezia,
suo nipote Bernardo Bellotto che ebbe un talento pittorico non inferiore al
famoso zio, passò la maggior parte della sua vita all'estero e lasciò
numerosi quadri con vedute di molte parti dell'Europa.
Nelle seguenti pagine si vedono le sue più note vedute di Vienna dove visse
tra il 1758 e il 1761. Molti dei palazzi raffigurati nelle vedute di
Bellotto sono perfettamente riconoscibili per l'osservatore di oggi, il che
testimonia la particolare cura con cui l'Austria ha mantenuto e restaurato
il suo vasto patrimonio architettonico.