Andreas Hofer (1767-1810), quadro dell'epoca, pittore sconosciuto
fonte: Wikimedia Commons
Chi era Andreas Hofer?
Andreas Hofer nacque il 22 novembre del 1767 a San Leonardo
in Passiria (in tedesco: St. Leonhard in Passeier), che all'epoca
apparteneva all'Austria. Fu un agiato oste di una locanda del suo paese e,
dato che era anche commerciante di cavalli, viaggiò molto e così era un
personaggio conosciuto in tutta la regione.
Andreas Hofer fu profondamente religioso e un uomo di grande rettitudine, ma
aveva una visione molto limitata dei giochi politici
tra le monarchie a Parigi e Vienna, dei quali, alla fine, fu vittima.
Andreas Hofer: un combattente per la libertà?
In realtà, Andreas Hofer non combattè per la libertà e l'indipendenza; combattè perché il
Tirolo fosse reso all'Austria, per il potere incondizionato della Chiesa
cattolica e per le forme tradizionali della religione.
Il governo bavarese
che, per ordine della Francia, aveva occupato il Tirolo durante
le guerre napoleoniche, rappresentava la causa della libertà
personale, politica e sociale molto più che non l'esercito
contadino di Andreas Hofer. L'amministrazione bavarese, salutata
del resto con entusiasmo dalla borghesia tirolese di Innsbruck,
portò in Tirolo delle riforme sul modello francese: una
modernizzazione del sistema giudiziario e finanziario,
l'abolizione dei privilegi nobiliari, fra cui il diritto dei
proprietari terrieri di giudicare i loro contadini
personalmente, l'equiparazione dei protestanti e degli ebrei e
il divorzio.
Ma le nuove leggi fiscali, il cambio sfavorevole della moneta
austriaca rispetto alla valuta bavarese e la nuova concorrenza del vino
francese e italiano, più economico, colpirono duramente gli albergatori
tirolesi e in parte anche i contadini. La chiusura dei monasteri, ma
soprattutto l'atteggiamento irriguardoso dei funzionari bavaresi nei confronti
delle
tradizionali usanze religiose indignarono profondamente la popolazione
rurale. La sostituzione del nome Tirolo con quello di "Baviera meridionale"
fu un altro grave errore degli occupanti bavaresi sostenuti da Napoleone.
Andreas Hofer a capo dell'insurrezione tirolese, quadro di Joseph Anton Koch (1820)
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Le battaglie di Andreas Hofer:
La corte di Vienna seguiva con grande attenzione gli sviluppi nel Tirolo. I
consiglieri dell'imperatore decisero di preparare una rivolta, allo scopo di
impegnare, durante la progettata guerra contro Napoleone, forti contingenti
francesi e bavaresi nelle regioni alpine. Nel gennaio 1809 invitarono a
Vienna alcuni albergatori, commercianti di bestiame e contadini del Tirolo,
fra cui Andreas Hofer, li incitarono ad attaccare e promisero loro un aiuto
militare da parte dell'esercito austriaco.
All'inizio di aprile un corpo d'armata austriaco marciò effettivamente sul
Tirolo occupato dai francesi e dai bavaresi, ma dovette ritirarsi ben presto
dopo una sconfitta presso Wörgl. Allora i circa 14.000 uomini dell'esercito
di contadini guidato da Andreas Hofer restarono soli a combattere contro le
forze nemiche. Combatterono valorosamente, fra aprile e agosto sconfissero
in vari scontri i contingenti meglio armati dell'esercito francese e
bavarese, e li costrinsero ad abbandonare il Tirolo.
Il governo di Andreas Hofer:
Il 15 agosto Andreas Hofer entrò a Innsbruck come capo di un governo
provinciale provvisorio. Egli salutò la popolazione: "Tutti quelli che
vogliono essere miei compagni d'arme, devono combattere da valorosi, onesti
e bravi Tirolesi per Dio, l'imperatore e la patria". Non parlò di libertà.
Il suo breve governo represse le libertà civili e costrinse i protestanti,
gli ebrei, ma anche le donne, a tornare al loro solito ruolo di emarginati.
Nel suo "mandato sul buoncostume" si legge: "Molti dei difensori della
patria sono adirati perché le donne si coprono il petto e le braccia troppo
poco o con veli trasparenti, e in tal modo provocano stimoli peccaminosi,
che devono dispiacere altamente a Dio". Del suo programma faceva parte
anche l'appello del frate cappuccino Joachim Haspinger, di opporsi alla
vaccinazione antivaiolosa introdotta dall'amministrazione bavarese: "Non
spetta agli uomini, immischiarsi in questa maniera nei piani divini!"
Il frate cappuccino Joachim Haspinger, il fanatico ideologo
dell'insurrezione.
Grafica dell'epoca, autore sconosciuto
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Il colpo alle spalle:
La pace di Schönbrunn tra l'Austria e la Francia, conclusa dieci giorni dopo,
che riconfermò la sovranità bavarese sul Tirolo, scosse profondamente il
patriota tirolese; non comprendeva più il mondo, ma si inchinava alla
volontà dell'imperatore, da lui venerato come un Dio. Il suo governo si
sciolse. Dopo un'ultima, sfortunata battaglia al Bergisel, il 1° novembre,
Andreas Hofer, obbedendo agli ordini, depose le armi e pubblicò un messaggio
di pace. Un'amnistia generale concordata a Innsbruck, assicurò la completa
impunità a tutti i partecipanti alla rivolta. Andreas Hofer tornò
indisturbato a casa sua, nella sua locanda a San Leonardo in Passiria.
La fucilazione di Andres Hofer nel 1810, a Mantova.
Quadro dell'epoca, pittore sconosciuto
fonte:
Wikimedia Commons
Il doppio tradimento:
Ma a questo punto comparvero sulla scena dei provocatori, capeggiati dal
fanatico frate cappuccino Joachim Haspinger, quello che rifiutava la
vaccinazione antivaiolosa. Essi raccontarono a Hofer che
l'imperatore Francesco I non aveva affatto concluso la pace con Napoleone,
non aveva mai ceduto il Tirolo alla Baviera, che le notizie da Vienna erano
false e che la lotta doveva essere ripresa. Un esercito austriaco sarebbe
già in marcia per aiutare i Tirolesi. E l'ingenuo Hofer si lasciò ingannare.
Ordinò l'ultima chiamata alle armi per i cittadini tirolesi. Adesso però fu
solo un piccolo contingente che, dopo alcuni successi locali, ben presto si
disgregò. Andreas Hofer si rifugiò sulla Pfandleralm, fu tradito da un
contadino tirolese per un compenso di 1.500 fiorini, fu arrestato e deferito
a un tribunale di guerra nella fortezza di Mantova dove fu processato,
condannato a morte e fucilato il 20 febbraio del 1810.
Tre settimane dopo Napoleone sposò Maria Luisa, la figlia dell'imperatore
Francesco I dell'Austria. In cambio del Tirolo l'Austria aveva ottenuto la
regione di Salisburgo. La ribellione era finita. Per le monarchie a Parigi e
a Vienna Andrea Hofer fu solo un piccolo pedone che poteva essere
sacrificato senza grandi problemi.
Nicola Furlan: Di gente così bisognerebbe averla oggi, invece di masse anestetizzate
prive di qualsiasi ideale che non sa che ripetere o farsi ripetere le parole
libertà e democrazia non accorgendosi che non sono nemmeno padroni dei loro
risparmi messi in banca i quali possono essere prelevati in qualsiasi
momento dai democratici. (23/02/20)
Wolfgang Pruscha risponde:
È vero: le parole "libertà" e "democrazia" fanno proprio schifo. Oggi, Andreas
Hofer sicuramente spazzerebbe via tutti questi democratici e - soprattutto -
farebbe da cane di guardia ai nostri conti in banca. Complimenti per il post:
una tale profondità di analisi si legge raramente! (23/02/20)
Pietro Moras: Sono rimasto particolarmente colpito dalla complessità,
contraddittorietà, tragicità delle vicende connesse con la figura di Andreas
Hofer.
(20/08/17)
Ettore Frangipane: Andreas Hofer era un tirolese ignorante e fanatico, incapace di
aprirsi al mondo. Il suo motto era: Dio, Kaiser e Patria (Gott, Kaiser und
Vaterland), una visione troppo limitata in un periodo nel quale ci si apriva
all’Illuminismo. Era misogino, antisemita e antiprotestante. Un ingenuo oste
tirolese dalle visioni assolutamente ristrette. Ed è giusto che sia preso a
modello dagli ottusi conservatori di destra che vestono ancor oggi le
uniformi degli Schützen, marciano impettiti e sparacchiano a salve con i
loro ridicoli schioppi.
(19/02/17)