Sergio Vita:
Gli spostamenti di territorio ci sono sempre
stati e ci saranno anche in futuro! Qui parliamo di "storia", se tutti
guardassero in futuro e tutti si comportassero come persone civili queste
discussioni sarebbero superflue. Io sono per metà italiano e metà tedesco e
noto ogni giorno che le differenze di mentalità sono una cosa normalissima e
non solo tra le diverse nazioni ma anche tra tedeschi o tra italiani . Mi
chiedo sinceramente come si fa a pretendere un'Europa unita se non si è
nemmeno capaci di capire in campo nazionale che siamo tutti esseri umani?
L'unica differenza è che ognuno di noi vive o è nato in un posto diverso
dell'altro, alcuni parlano francese altri italiano o tedesco e cosi via
.
(20/02/20)
Andrey Crosara:
A mio modo di vederla
gli altotesini di madrelingua tedesca non sono italiani: basandomi sulle mie
conoscenze personali (vi prego correggetemi se sbaglio) l'Alto Adige era
abitato dai ladini. Quando la regione andò sotto il dominio austriaco i
coloni austriaci cacciarono i ladini confinandoli nelle regioni orientali
della della provincia e nel nord del veneto (quindi sarebbero i Sudtirolesi
i veri invasori e non gli italiani).
(14/06/19)
Wolfgang Pruscha risponde:
Lei scrive: "Quando la regione andò sotto il dominio austriaco
i coloni austriaci cacciarono i ladini confinandoli nelle regioni orientali
della della provincia e nel nord del veneto". Mi scusi, ma questo è una totale
sciocchezza. La lenta sparizione (del tutto pacifica) del ladino iniziò già a
partire dal '600, cioè 700 anni prima dell'arrivo degli Asburgo in Tirolo,
quando i bavaresi infiltrarono nei territori tirolesi. Da allora iniziò una
germanizzazione della parte settentrionale della regione. Nella parte
meriodionale della regione (nell'odierno Trentino) fu invece l'italiano che ha,
nei secoli, sostituito sempre di più il ladino.
Nessuno ha "cacciato via"
i ladini. La sparizione pacifica di una lingua o di un dialetto è un precesso
storico del tutto normale, avvenuto innumerevoli volte in tutte le parti del
mondi. La brutale "italianizzazione" dell'Alto Adige da parte di Mussolini è
invece tutta un'altra storia.
(15/06/19)
Christian Zandonà:
Vorrei commentare una esperienza che ho
avuto in Alto Adige; e che in nessun altra regione d’Italia, compreso il
Trentino, ho mai vissuto: 9 locali su 10 (hotel, case vacanza, residence,
bed & breakfast) NON accettano i cani. Quei rarissimi locali che li
accettano o fanno pagare 15-20 € al giorno oppure, come mi è successo, mi
dicono che accettano solo cani di piccolissima taglia (da borsetta) oppure
con il pelo cortissimo, altrimenti poi gli tocca pulire tutti i peli che
perdono. Ovviamente ognuno è libero di fare come crede, ma visto che l’Alto
Adige si sente superiore a tutto il resto dell’Italia, il fatto di non
accettare i cani è roba da medioevo.
(15/11/18)
Wolfgang Pruscha risponde:
Ho fatto una ricerca in internet per verificare queste affermazioni: il
sito Booking elenca per l'Alto Adige 4.305 hotel, case vacanza, residence e bed
& breakfast, di cui 2.387 accettano anche animali domestici, cioè il 55% (e
non 1 su 10). Per
fare un confronto ho fatto la stessa ricerca per la Toskana. In questo caso
Booking elenca 25.524 hotel, case vacanza, residence e bed & breakfast, di cui
13.167 accettano anche animali domestici, cioè il 52% - meno rispetto all'Alto
Adige!
E poi, il fatto che un albergatore fa una differenza tra un
barboncino di 5 chili e un cane di San Bernardo di 80 chili dovrebbe essere
comprensibile...
(18/11/18)
Ezio Risi:
Voglio solamente far presente che i miei
bisnonni, al termine della seconda guerra mondiale,
sono stati costretti
dai titini di allora, di scegliere tra il rimanere in Iugoslavia e mantenere
la proprietà
della loro abitazione e delle terre che avevano, oppure di
divenire cittadini italiani e di perdere tutto.
Non potevano portare con
se né denaro né beni mobili. Quelli immobili erano considerati riparazioni
di guerra.
I miei hanno scelto la seconda opzione, con grande dolore e
sacrificio, sono divenuti esiliati profughi.
Cosa voglio dire? Voglio
solo dire a coloro che vogliono annettersi all’Austria (oggi circolano
queste voci, anche in riferimento all’ attuale volontà della Catalogna di
staccarsi dalla Spagna) che il Trentino è territorio italiano.
Se
vogliono perciò divenire austriaci (lei ha detto che non lo vogliono perché
non conveniente, ma io non ci credo), possono benissimo lasciare i loro
averi, venderseli e andarsene. La storia si ripete con i cicli e ricicli
storici. Questo lei lo sa benissimo.
(09/10/17)
Wolfgang Pruscha risponde:
1) La cacciata degli italiani dalla Jugoslavia è una storia
molto triste, ma non vedo cosa c'entrano le ingiustizie successe in Jugoslavia
dopo il 1945 con quelle successe nell'Alto Adige 25 anni prima. Sono due cose
diverse avvenute in contesti storici diversi.
2) I Sudtirolesi che vogliono
seriamente l'annessione all'Austria, sono una sparuta minoranza. Se qualcuno ne
parla pubblicamente lo fa solo per fare un po' di pressione al governo italiano,
per ottenere chissà che cosa. Ma lei parla dei Trentini, e per quanto riguarda
loro non ho mai sentito rivendicazioni del genere.
(11/10/17)
Mario Solenghi:
Vado in vacanza in Alto Adige da anni e
mi sono sempre sentito a mio agio: i luoghi sono puliti, ordinati,
efficienti, niente cialtroneria e pressapochismo: due più due fa sempre
quattro. Ma ciò non significa nulla. A parte Bolzano e poco altro, la
popolazione è austriaca e si comporta con i tratti caratteristici (positivi)
degli austriaci. So bene che, stringi stringi, gli altoatesini preferiscono
rimanere in Italia dove godono di vantaggi inimmaginabili anche per gli
stessi austriaci, anche se ammetto con piacere che utilizzano per il bene
comune le risorse che sono loro riservate dallo Stato italiano. Ma se guardo
alle mie tasche, vorrei che il confine, come diceva il politologo Gianfranco
Miglio, fosse posto alla stretta di Salorno.
(30/07/17)
Laurent Laurent:
Le scrivo dalla Francia e leggo con molto interesse l'articolo e i commenti.
Vado annualmente, da mezzo secolo ormai, nei Grigioni (Svizzera) e nelle
Dolomiti; penso di conoscere abbastanza bene i luoghi e le persone. Da anni
mi interesso di antropologia e storia.
Effettivamente, la germanizzazione é stata forte nel Tirolo e il popolo
autoctono, i Ladini, ha subito una invasione a larga scala dagli abitanti
dell'Impero Austro Ungarico e Germania. Uno degli esempi più eclatanti di
questa germanizzazione, avvenuta anche in epoca recente (poco prima la prima
guerra mondiale), é la transformazione forzata dei cognomi.
Il cognome "Kostner", per esempio, é in realta "Costa", e "Thaler" è in
realtà "Val". La storia di questo popolo é stata per cosi' dire parzialmente
cancellata. L'identità di queste persone modificata. Tutti pensano che siano
persone di origine tedesca o austriaca, ma invece no!
La questione dell'annessione del Tirolo de Sud all'Italia é solo una piccola
parte del problema. I "nuovi" abitanti di lingua tedesca, sono diventati una
maggioranza nelle valli e nelle montagne rispetto ai Ladini; ma non sono il
popolo autoctono. Questa bellissima zona era una via di comunicazione tra il
sud (latino) e il nord (tedesco) e, i Ladini, sono chiaramente un popolo di
lingua latina con caratteristiche culturali specifiche. Non so a chi
appartenga il Sud Tirolo, quello che é sicuro é che non é Impero Austro
Ungarico.
Tutte queste informazioni, e molte altre che raramente i separatisti
Sud-Tirolesi evocano, si trovano facilmente su internet (wikipedia e altri
siti, tra cui dei siti internet tenuto da ladini). Io sono di madrelingua
francese e tutte le ricerche le faccio in questa lingua. Effettivamente, la
nozione di germanizzazione é molto più facile trovarla in Francia che in
Italia (purtroppo non parlo il tedesco e non ho potuto fare ricerche in
questa lingua).
(07/12/16)
Wolfgang Pruscha risponde:
Ha ragione, ma voglio aggiungere una cosa: andando ancora di
più indietro nel tempo troveremo sicuramente altre etnie, che sono state
soppiantate dai Ladini. Secondo me, le domande "A chi appartiene il Sud
Tirol?" e "Chi è il popolo autoctono?" non hanno tanto senso. La ricerca
storica è importante e necessaria, ma non sempre fornisce risposte
soddisfacenti ai problemi di oggi.
(10/12/16)
Danilo Scopece:
Per rispetto della loro identita’ culturale io preferirei che tornassero con
l’Austria o che costituissero uno stato modello San Marino. Non sono e non
si sentiranno mai italiani se non per convenienza.
(03/10/16)
Rosario Franco Catania:
Parlo da siciliano che ha vissuto prevalentemente nella
svizzera-tedesca, conosco mondo e mentalità di entrambe culture italiana e
tedesca e devo ammettere che non sono conciliabili. Alcune parti dello
stivale devono convivere con la cultura della mafia, della n'drangheta,
della sacra corona unità, più le varie delinquente organizzate localmente.
Chi vive a contatto con queste realtà che piaccia o no si deve confrontare
con esse. Immagino il fastidio che deve provare un Südtiroler nel vedere un
telegiornale che parla di cittá sporche, truffe, estorsioni, pizzo, rapine,
sparatorie, incendi dolosi tutte le estati, noncuranza totale verso il
verde, inquinamento delle acque, gente che muore di tumore nelle terre dei
fuochi. Secondo me ci vuol coraggio nel pretendere l'italianizzazione. Più
si scende a sud e più si sente quello che era in principio il mondo, ovvero
il CAOS. La Sicilia é l'unica regione a statuto autonomo che può trattenere
tutte le entrate tributarie riscosse nell' isola, guardate il risultato.
Inoltre siccome non bastano ci divoriamo pure quelle delle altre regioni con
un buco al bilancio che non ha eguali.
(22/09/16)
Adriana Frausin:
Onestamente credo che l'Italia debba mettersi una mano sulla
coscienza e ammettere di aver sbagliato, ridare la libertà ad una regione
che mai sara italiana, a un popolo che mai si sentira' italiano. Roma si
faccia da parte. Alles gute Südtirol!
(17/09/16)
Alessandro Tenga:
Mi sono alzato su autobus per far sedere una persona anziana di lingua
tedesca. Non mi ha neppure detto grazie né in italiano né in tedesco.
Sono arroganti. Lo dico da turista.
(30/08/16)
Wolfgang Pruscha risponde:
Mi dispiace per questa esperienza negativa in Alto Adige.
Ma non crede che cose del genere possano capitare anche nel resto dell'Italia, o in
Germania o in Austria? Chiamerebbe per questo "arroganti" anche
tutti gli italiani, austriaci e tedeschi?
(31/08/16)
Roberto Alibardi:
Vorrei fare un ragionamento a 360 gradi :
Se guardiamo il passato ci sono stati vinti e vincitori: i romani ad esempio
per un periodo molto vasto hanno comandato questi territori come poi alla
fine hanno ceduto anche loro con le invasioni barbariche. Il presente dice
cosa?
Viviamo in uno stato senza identità e attributi. Dove chi ruba ma con un
buon avvocato (senza etica professionale) vince sempre! Regno degli inciuci
fin dai livelli politici più bassi.
Poi ci risentiamo se queste persone magari hanno piu privilegi! E la
Sicilia, la Sardegna. Dovrebbero essere come loro e perché non lo sono?
Allora dico: se fossimo un paese tosto e ligio nel far rispettare leggi
senza sottostare a direttive che ci danneggiano (perché non andare fuori da
Europa? Ah già lasciamo stare ... siamo degli incapaci.. non riusciremo mai
a sopravvivere senza L'EUROPA!)
Sarei il primo a lasciarli andare sotto l'Austria. Li regalerei proprio con
fiocco regalo anche e darei risorse ad altre regioni che dico io!
Siccome però siamo una nazione di derelitti tanto vale buttare i soldi a chi
li spende bene no?
(11/07/16)
Wolfgang Pruscha risponde:
Rispondo all'unica frase che ha qualche riferimento all'Alto Adige:
"Sarei il primo a lasciarli andare sotto l'Austria." Sarei grato se qualcuno
mi dicesse chi in Alto Adige vuole andare "sotto Austria"?? Nessuno, a parte qualche
estremista. E anche in Austria è difficile trovare qualcuno che
vuole seriamente prendersi l'Alto Adige.
Il resto del "ragionamento a 360 gradi" mi sembra piuttosto uno "sfogo
rabbioso a 360
gradi" in cui faccio fatica di trovare qualcosa di ragionevole.
(14/07/16)
Maria Grazia Zollo:
Premetto che non sono di quelle terre, quindi non vorrei assolutamente
dire sciocchezze o fare torto a qualcuno.
Forse, come in tutte le terre al confine fra due etnie grandi, ricche di
storia e in contrasto (e perciò terre in qualche modo ferite, spesso
soggette ad inculturazioni e invasioni, lacerate fra le diverse ideologie),
secondo il mio modesto avviso, sarebbe saggio risalire agli eventi
storici... non solo degli ultimi secoli ma fin dall'antichità. Poi, cercare
sicuramente la via della pace e del rispetto reciproco. Ma innanzitutto
cercare la Verità. La Storia, anche la più antica... fino a quella più
recente.
Mi permetto di inserire link sulla storia di Bolzano, tratto da Wikipedia.
Mi sembra corretto ed equilibrato. Ma appunto, non essendo tirolese non so
se le notizie qui fornire siano tutte esatte.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bolzano
Mi permetto (sempre da Wikipedia è mi scuso di non citare fonti più
autorevoli), di inserire il seguente link, relativo alla zona geografica del
Norico:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Norico
All'inizio popoli Veneti, Illiri e Celti (a "macchia di leopardo" io
aggiungo Camuni/Liguri nelle zone più a sud, verso le zone pre alpine), poi
l'arrivo delle popolazioni di etnia germanica (tra caduta impero romano /
Alto - Basso Medioevo) e la conseguente fusione.
Forse, (se sbaglio correggetemi) le popolazioni del Tirolo sono frutto di
un'unione fra le varie etnie, ma ripeto, pur essendo appassionata di storia,
non essendo del luogo, temo di fare errori.
Volutamente non mi sono concentrata nella tormentata storia dei secpli XIX e
XX, ma ho voluto dare una "sbirciata" anche nel secoli addietro.
(04/05/16)
Wolfgang Pruscha risponde:
Senza scendere nei detagli credo di poter dire che tra i popoli europei
di oggi non ci sia uno che NON sia il risultato di unioni tra altre etnie
precedenti.
(10/05/16)
Sandro:
Ca. 800 anni di storia tirolese e ca. 1000 anni nel Sacro Romano
Impero non si possono cancellare. Il Süd- Welschtirol (Trentino Ato Adige)
non è Italia, noi non volevamo esser liberati, siamo stati conquistati a
forza! Questo devono accettare gli italiani che vivono nella nostra regione.
Io ho il passaporto italiano però il cuore TIROLESE.
(09/12/15)
Romano Darida:
Penso che adesso le istituzioni garantiscano i diritti di tutti
italia e tirolesi rimane solo dar spazio al buonsenso nell'animo della
gente. I tirolesi metabolizzino il fatto che adesso sono ampiamente tutelati
da tutti i punti di vista e che i motivi di rancore sono oramai sfumati...
gli italiani non possono pagare per l'eternita gli orrori di un dittatore le
cui vittime per primi sono stati gli italiani stessi.
Adesso è un altra Italia... gli italiani metabolizzino che al di là dei
confini nazionali, patrie ecc. i tirolesi sono di cultura e lingua diversa,
ci sono in quella terra da secoli prima di noi e cio va considerato e
rispettato. E una terra ricca e bella, lo stato italiano repubblicano ha
bene operato (agevolazioni fiscali ed economiche alla grande) ma datevi
tutti una calmata! Imparate a godervi la situazione, voletevi bene... e
smettete di pensare al passato. Avete uno dei presenti piu belli d'Europa e
nessun altra situazione potrebbe essere migliore (io personalmente sono
stato in Alto Adige e i tirolesi non mi sono per niente simpatici, anzi.)
(08/10/15)
Marco Fabbrini:
RICORDIAMOCI CHE FACCIAMO PARTE DELL’UNIONE EUROPEA SE ANCORA CI SONO CERTI
CAMPANILISMI COME FACCIAMO A MANTENERE TALE UNIONE?
(20/08/15)
Patrizio Bucher:
Ricordo ai cari tedescofoni che poco più di 100 anni prima
dell'annessione da parte dell'Italia, sono stati gli Austriaci a venire a
sud delle Alpi FORZANDO TUTTA LA POPOLAZIONE CHE VIVEVA LI E DI LINGUA
LADINA AD ADOTTARE IL TEDESCO.
Quindi i tedescofoni non sono gli abitanti originari e neppure i padroni di
queste vallate!!
Per fortuna da noi in Ticino gli Svizzeri-Tedeschi non hanno fatto lo stesso
e siamo la prima Repubblica/Cantone la cui costituzione sancisce l'italiano
come UNICA LINGUA UFFICIALE.
(26/06/15)
Wolfgang Pruscha risponde:
1) Sta facendo confusione tra "tedescofoni" e
"austriaci". I tedescofoni (quelli che parlano tedesco o almeno un dialetto del
tedesco) sono stati, da secoli, la stragrande maggioranza in quella
regione, fino alla fine della prima guerra mondiale rappresentavano sempre
il 90% della popolazione (adesso la percentuale è scesa al 62%).
2) Gli austriaci non sono venuti in Alto Adige, come scrive lei, "poco più di
100 anni prima dell'annessione da parte dell'Italia", gli Asburgo hanno regnato
lì, con poche interruzioni, dal 1368 fino al 1918.
3) La lenta sparizione
(del tutto pacifica) del ladino iniziò già a partire dal '600, cioè 700 anni
prima dell'arrivo degli Asburgo in Tirolo, quando i bavaresi infiltrarono nei
territori tirolesi. Da allora iniziò una germanizzazione della parte
settentrionale della regione. Nella parte meriodionale della regione
(nell'odierno Trentino) fu invece l'italiano che ha, nei secoli, sostituito
sempre di più il ladino.
(29/06/15)
Carlo Porta:
Nella complessa vicenda dei confini nazionali, l'Alto Adige
rappresenta solo una parte del problema. Mentre gli italiani hanno subito:
ad est l'esodo istriano dalmata giuliano ed a ovest quello nizzardo, con la
cancellazione della cultura e dell'elemento italiano in quelle terre,
risulta singolare che l'unico problema sia quel confine su cui si risultò
vincitori. Non è una considerazione nazionalistica, ma solo la segnalazione
di un problema: la mancanza di reciprocità nel rispetto delle minoranze
etniche. Problema che si presenta anche in Alto Adige, dove la componente
germanofona cerca di strappare sempre nuove agevolazioni anacronistiche e
contemporaneamente, cerca in ogni modo di assimilare i ladini.
(10/03/15)
Luigi Montotti:
Volevo solo aggiungere qualche considerazione secondo me
importante.
Il territorio dell'Alto Adige è stato annesso perché' l'Italia ha vinto la
Prima Guerra Mondiale, con il trattato di Saint Germain del 1919 fu quindi
annesso questo territorio ma non era stata esplicitata nessuna forma di
tutela delle minoranze. Tuttavia Vittorio Emanuele II non effettuò alcun
tipo di discriminazioni tanto che anche da un punto di vista linguistico non
fu immediatamente richiesta la lingua italiana per le istituzioni locali.
Fu Mussolini che impose tutt'altra linea introducendo l'italiano forzato
nelle istituzioni e un atteggiamento ostile verso i tirolesi, tristemente
memorabile fu l'uccisione di Franz Innerhofer.
Certo però anche Hitler con gli italiani non si comportò bene , anzi: il
caso degli IMI (Internati Militari Italiani) internati nei campi di lavori
forzati ancora oggi è materia di discussione.
Dal mio punto di vista personale quando sono stato a Bolzano ho notato che
le persone di origine tedesca in media non parlano bene in italiano, ma si
comportano in maniera amichevole e penso che questa sia la cosa più
importante in un periodo storico globale come il nostro, tra l'altro vivono
molti extraeuropei a Bolzano , come ad esempio i cinesi.
In conclusione penso che le tematiche che portano alla divisione andrebbero
superate sia da parte italiana che tedesca; non siamo forse all'interno
dell'Unione Europea?
(28/08/14)
Tiziana Capogna:
Io l'Alto Adige l'ho conosciuto da molto piccola e sono ricordi sbiaditi,
dopo non c'ho più rimesso piede. Per motivi di lavoro, ho conosciuto due
colleghi altoatesini in Germania che, con i loro consigli e con la loro
estrema disponibilità hanno mostrato molto più calore e amicizia - a fatti -
di quanto la maggior parte degli Italiani fanno. Non mi conoscevano, io non
avevo niente da offrire a loro se non l'amicizia di una persona che
all'estero non conosce nessuno, eppure … non solo è andato tutto liscio come
l'olio ma si sono dimostrati veri amici - a fatti, non a parole - e io li
considero tali. Un abbraccio a Christoph ed a Egon.
(13/07/14)
Leandro Iseppi:
L’Alto Adige/Sud Tirol è una splendida opportunità per unire due
culture ricchissime, diverse, ma complementari.
Mi dispiace per i bolzanini italiani se sono effettivamente discriminati; in
questo caso non so che dire. Ma da turista frequento da più di 50 anni
l’Alto Adige e non mi sono mai sentito trattato solo “professionalmente
"da persone di lingua tedesca o di lingua ladina. Ho sempre avvertito un calore
che va al di là della gentilezza (tra l’altro, le donne di lingua tedesca
sono splendide!). Certo, non sono mai entrato da nessuna parte (alberghi,
bar, etc.) pretendendo che le persone parlino solo italiano, come fanno
tanti connazionali che continuano a pensare (e dire!) “Ma perché parlano
tedesco, qui siamo in Italia!” Magari glielo spiattellano anche in faccia!
Non hanno capito nulla.
L’Italia è una realtà in cui si parla più di 30 tra lingue e dialetti
diversi; sta a noi conoscerne più di una/o o di due e riuscire a dialogare
con tutti.
Non c’è niente di più stimolante che frequentare liberamente un ambiente
multi-lingue (e quindi multiculturale) e riuscire a dialogare con tutti.
Forza tedeschi, italiani e ladini del SudTirol/ AltoAdige! Siete unici!
Credeteci e abbandonate le discriminazioni residue; il mondo ha ormai da
essere multietnico, multi religioso, multiculturale!
(31/01/14)
Marco Fanciulli:
Una volta e per tutte diciamo pane al pane e vino al vino.
Evitiamo inutili diatribe su orgogli feriti e presunte superiorità. IL SUDTIROLO E' UN'AREA DI LINGUA E CULTURA TEDESCA. STORICAMENTE LO E'
SEMPRE STATA. solo dal 1919 è stata annessa all'Italia come contentino per
la guerra vinta.
Lo dico da italiano di Milano e non da sudtirolese.
Purtroppo non si può liquidare la storia e la presenza di un passato
ingombrante: se ci sono dei risentimenti fra le etnie è dovuto
principalmente alla politica di Mussolini nei confronti dei sudtirolesi. La
forzata assimilazione di un popolo alla cultura del paese padrone è sempre
e comunque un atto di prepotenza, a prescindere da chi venga. A questo
bisogna aggiungere altri soprusi, oltre al semplice fatto dell'appartenenza
auna cultura diversa che è stata soggiogata.
Non si può assimilare i sudtirolesi all'Italia perché NON SONO ITALIANI. Ne
etnicamente, né culturalmente.
Detto da un italiano.
(13/01/14)
Vincenzo:
Penso sia ora di lasciare alle spalle il passato ed unirci per andare avanti
nel rispetto delle proprie etnie, nella fratellanza cristiana, ed volerci
bene, non si può sempre pensare al passato che ha diviso i popoli con le
guerre e con tanti ragazzi che persero la vita a soli vent'anni. Un mio
augurio a tutti gli uomini di buona volontà.
(23/12/2012)
Silvana:
Finché la scuola non si adeguerà e preparerà cittadini perfettamente bilingui, la convivenza sarà sempre
difficile, meno in città ma più nei paesi. I Sudtirolesi devono capire che siamo in Europa e allargare la loro
visione del futuro, gli italiani devono sforzarsi di più ad imparare la lingua degli altri per maggior comprensione: conoscere altre culture è sempre un grande arricchimento personale e aiuta in tutti i campi..
(17/12/13)
Antonino Caudullo:
Non c'è nulla da aggiungere. L'alto Adige è e resterà italiano e bisogna
tutelare e difendere l'etnia italiana che viene sempre più spesso
discriminata pur essendo nella propria Patria. Siamo l'unico Paese le cui
istituzioni non vogliono difendere i diritti dei propri connazionali. Ora e
per sempre VIVA L'ITALIA!
(27/06/12)
Wolfgang Pruscha risponde:
Secondo me, chi non cerca di vedere anche le ragioni dell'altra parte non può capire
niente.
(28/06/12)
Stefano Bernstein:
Ho scoperto per caso questo sito, bello!
Con riferimento alla convivenza tra italiani e Eingeborenen in Südtirol
penso che possa essere utile rammentare un fatto importante, che riguarda,
tra l'altro anche il Welschtirol (Trentino).
Quella regione è l'unica annessa alla nazione dei Savoia SENZA un
referendum. Possiamo tranquillamente parlare di conquista e NON di
liberazione. I servizi segreti italiani infatti, all'inizio del 1919
sconsigliarono di organizzare il referendum in quanto l'esito non era
affatto scontato neppure in trentino! Questa notizia è censurata e ignorata
in qualsiasi libro scolastico di storia! Le malefatte del nuovo governo
italiano furono moltissime in tutta la regione, anche in trentino,
culminando però con l'italianizzazione forzata dei südtiroler.
(30/05/12)