Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena (1755-1793), all'età di 27 anni
fonte:
Wikimedia Commons
Un quadro che fece scandalo:
Il ritratto, quello di sopra, di Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, o "Marie Antoniette"
come viene chiamata in Francia, fece un grande scandalo quando fu esposto
al Salone di Parigi.
All'epoca, nel 1783, Maria Antonietta aveva 27 anni, era
regina della
Francia da 9 anni e in questo periodo si era già liberata dagli
oneri dell'etichetta di corte. In occasione di questo ritratto, eseguito
da Élisabeth Vigée-Lebrun, la sua pittrice preferita, indossò abiti da
cameriera, relativamente semplici per i gusti della corte e decisamente lontani dalle rigide regole
di Versailles. Una regina conciata così era intollerabile, i vestiti e la
pettinatura dovevano essere secondo l'etichetta. Alcuni critici sospettarono
addirittura che Maria Antonietta, vestendosi in questa maniera, stesse cospirando per
portare alla rovina i mercati di seta di Lione per favorire i fabbricanti
di lino di Bruxelles. Per smorzare il crescente scandalo il ritratto fu
tolto dall'esposizione.
Questo fatto, apparentemente banale, fu emblematico per la situazione
dell'austriaca Maria Antonietta che, mal tollerata alla corte di Versailles,
era oggetto di tutti i tipi di dicerie malevoli - di solito inventate di
sana pianta - e di intrighi. Ma fu tipico anche per Maria Antonietta che
aveva imparato a difendersi a modo suo: sfruttando la sua inattaccabile
posizione da regina viveva proprio da regina, cioè facendo quello che voleva
e annegando le frustrazioni della vita matrimoniale in spese sempre più
folli.
Un classico matrimonio politico:
Tra i membri delle case reali dell'epoca, i matrimoni d'amore erano una rara
eccezione, se capitavano capitavano più per caso. Il matrimonio di Maria
Antonietta, arciduchessa d'Austria, è solo un esempio tra tanti. A 14 anni
fu data in sposa al delfino di Francia, il futuro Luigi XVI, anche lui solo
quindicenne. Questa unione doveva servire a rafforzare l'alleanza tra
l'Austria e la Francia, contro la Prussia e l'Inghilterra.
È illuminante vedere le modalità concrete in cui si svolse questo
matrimonio. Dopo aver concluso le trattative pre-matrimoniali tra la corte
degli Asburgo e un delegato della corte di Versailles - i dettagli per le
nozze vennero elaborati minuziosamente per tre anni - Maria Antonietta fu
informata sull'uomo che avrebbe sposato e le venne dato un suo ritratto che,
come Maria Antonietta avrebbe scoperto più tardi, aveva poco in comune con
la persona reale che avrebbe trovato accanto a lei nella camera da letto a Versailles. Le nozze vennero celebrate a Vienna "in procura",
cioè in assenza dello sposo, ancora prima che i due minorenni si fossero mai visti
in faccia.
Con questi due ritratti, quello di Luigi spedito a Vienna, e quello di Maria
Antonietta spedito a Parigi, dovevano conoscersi i due sposi, che all'epoca avevano 14 e 15 anni.
Soprattutto quello di Luigi era fortemente abbellito, in realtà era
piùttosto brutto. Doveva esssere una spiacevole sorpresa quando Maria Antonietta
vide Luigi per la prima volta "dal vivo".
Due giorni dopo, la quattordicenne Maria Antonietta partì per la Francia, in lacrime per
la paura e l'emozione. Viaggiò in una carovana di 56 carrozze che in due
settimane la portarono fino al Reno, che era il confine tra Austria e Francia. Su un
isola non abitata del fiume, in territorio neutrale, era stata preparato un
padiglione in legno per la cerimonia della "remise", cioè
la consegna della
sposa da un paese all'altro. Maria Antonietta dovette spogliarsi nuda per
lasciare indietro "tutto quello che era austriaco", compresi amici, parenti
e cagnolini, per mettersi nuovi vestiti francesi e per ripartire con
compagni sconosciuti e una
nuova carovana di carrozze, questa volta francese, in direzione Parigi. Il 16
maggio del 1770, a un mese dalle nozze "in procura", furono celebrate le
nozze in forma solenne, a Versailles, seguito da 15 giorni di
sontuosi festeggiamenti, nonostante il fatto che le finanze dello stato francese erano già in
profondo rosso.
Una ragazza infelice si ribella:
Maria Teresa, la madre di Maria Antonietta, aveva insistito, prima della
partenza da Vienna, che la figlia, a Parigi, si dovesse "comportare da buona
tedesca" (la differenza tra "tedesco" e "austriaco" era ancora poco
importante all'epoca) e le mandava a Versailles ogni mese delle lettere,
ricordandole la fedeltà che doveva alla Casa d'Austria. La persona di
riferimento più importante che la giovane Maria Antonietta aveva alla corte
francese era l'ambasciatore austriaco, il conte Mercy-Argenteau, che da parte
sua riferiva regolarmente a Vienna come andavano le cose - cosa che, una
volta nota, fece aumentare tra i nobili di Versailles il sospetto che la
ragazza fosse, in realtà, una spia austriaca.
A parte la rigida etichetta della corte francese che Maria Antonietta trovò
presto insopportabile, fu soprattutto il matrimonio con Luigi a deprimerla.
Suo marito Luigi che aveva 15 anni quando si sposò non riuscì, per
7 anni, a consumare il matrimonio. Era psicologicamente bloccato, per la sua
rigida educazione cattolica, per la diffidenza della corte nei confronti della moglie
e per le alte aspettative nei suoi confronti. Dovevano procreare un figlio
maschio, un erede per il trono, ma anche se il mancato erede fu
esclusivamente colpa di Luigi, tutti a Parigi e anche la madre a Vienna,
diedero la colpa a Maria Antonietta. Un po' alla volta, lei cominciò ad
compensare le frustrazioni della vita matrimoniale con delle spese sempre
più folli e preoccupandosi, in
modo sempre minore, dell'ostilità di gran parte della corte.
Un'austriaca come capro espiatorio per i guai della Francia:
La dedizione che Maria Antonietta conservò per gli Asburgo scandalizzò molte
persone a corte, facendo crescere la sua impopolarità. L'ostilità della
corte si espresse in continui intrighi e la diffusione di notizie
scandalistiche: libelli diffamatori e persino pornografici, così come
maldicenze sui suoi comportamenti frivoli e leggeri, veri o presunti che
fossero, circolavano in pubblico. La regina era ormai mal vista sia dal
popolo sia dalla maggior parte della corte.
Le sue ingenti spese per vestiti e gioielli, per il gioco d'azzardo o per
l'acquisto di case e castelli furono addirittura ritenute responsabili della
disastrosa situazione finanziaria del paese. Maria Antonietta divenne l'ideale
capro
espiatorio per tutti i guai della Francia. Ma bisogna anche dire che non
fece niente per prevenire le antipatie nei suoi confronti. Maria Antonietta
reagì di solito con un mix tra ingenuità, noncuranza e indifferenza anche perché la sua posizione
alla corte era rafforzata per la nascita dei tanto desiderati eredi al
trono: alla fine, il marito era riuscito a superare il blocco psicologico nei
suoi confronti.
Comunque, la frase più famosa - e più scandalosa - che le si è attribuita
("Il popolo dice che non ha più pane - allora dategli le briosce!"), non
l'ha mai detta. Ma è un'altro esempio per le diffamazioni fatte circolare ad
arte che crearono la pessima fama che si stava formando durante la sua vita,
e che le rimase appiccicata anche molto tempo dopo.
Una brutta fine:
a sinistra: la presa della Bastglia, un quadro del 1789, fonte: Wikimedia Commons a destra: l'esecuzione di Maria Antonietta sulla ghigliottina, una incisione del 1794, fonte: Wikimedia Commons
in alto: la presa della Bastglia, un quadro del 1789, fonte: Wikimedia Commons in basso: l'esecuzione di Maria Antonietta sulla ghigliottina, una incisione del 1794, fonte: Wikimedia Commons
Nel 1789 scoppiò la Rivoluzione francese. Maria Antonietta, che non
comprendeva le aspirazioni del popolo, era convinta che le rivolte fossero
istigate da altri che spingevano i sudditi a combattere la corona. Nella sua
idea di monarchia assoluta non c'era posto per deputati eletti che
esercitassero il potere legislativo.
Quando, nel 1791, tentò di fuggire da Parigi insieme al re e all'unico
figlio sopravvissuto, fu catturata e imprigionata. Dopo la proclamazione
della repubblica nel 1792, fu processata dal tribunale rivoluzionario (una
farsa giudiziaria con la sentenza prestabilita fin dall'inizio), condannata
a morte e ghigliottinata il 16 ottobre 1793.
Un libro e un film:
I libri, i film, le serie Tv e i pezzi teatrali che hanno come protagonista
l'infelice regina francese di origini austriache non si contano più. Il
personaggio, e soprattutto le storie che si sono create intorno a lei quando
era ancora in vita, sono troppo ghiotte per non sfruttarle. Ma spesso quello
che si può leggere o vedere non assomiglia molto alla vera Maria
Antonietta, per quanto ci si possa avvicinare alla verità, nel suo caso.
Tra i molti prodotti frutti della fantasia letteraria e cinematografica se ne
distinguono invece due: la biografia della scrittrice inglese
Antonia Fraser"Maria Antonietta - la solitudine di una regina"
e il film
"Marie Antoinette"di
Sofia Coppola, che si basa essenzialmente
sulla biografia della Fraser.
Antonia Fraser libera Maria Antonietta dagli stereotipi e
la restituisce alla dimensione umana e storica. Le sue ricerche non hanno trascurato nulla, dal mondo politico-economico
a quello dell'apparato cortigiano, alla cerchia di amici e di consiglieri,
alla psicologia dei protagonisti, al contrasto fra i paesi d'Europa dove si
svolse il dramma della fine di un'epoca. Da leggere!
Il film di Sofia Coppola ha vinto l'Oscar 2007 per i
migliori costumi e si è aggiudicato al Festival di Cannes 2006 il "Premio Cinematografico del Sistema
Educativo Nazionale Francese" e i "Gotham Awards" nella categoria "Miglior
film". La bravura di Kirsten Dunst nel ruolo di Marie Antoinette e anche la
colonna sonora che spazia tra musiche dell'epoca e musica pop di oggi
riescono ad avvicinare il personaggio storico al pubblico di oggi, riescono
a rendere comprensibili e trasparenti le sue motivazioni. Da vedere!
Un fotogramma del film "Marie Antoniette" di Sofia Coppola
Nel suo film, la regista Sofia Coppola ha inserito una piccola scena
veramente curiosa: per far vedere il lussuoso stile di vita di Maria
Antonietta a Parigi c'è un momento in cui viene presa in rassegna una fila
interminabile di scarpe e scarpette sue, tra cui - per mezzo secondo -
appare anche un paio di scarpe da ginnastica di colore viola assolutamente
moderne. Potrebbe sembrare un clamoroso errore, invece no: la regista voleva
suggerire che Maria Antonietta potesse benissimo essere una ragazza di oggi.