Bruno Kreisky nacque nel 1911 a
Vienna come secondo figlio di una benestante
famiglia ebrea. Già a scuola si impegnò nella gioventù socialista di Vienna
dove divenne presto uno dei protagonisti. Dal 1929
frequentò la facoltà di giurisprudenza dell'università di Vienna. Nel 1931
abbandonò la comunità ebraica di Vienna, più tardi si definì agnostico.
In
Austria, gli
anni 30 erano molti difficili, pieni di violente lotte politiche tra
socialdemocratici, austro-fascisti, cattolici e nazisti, delle volte al limite della guerra civile.
Quando gli austro-fascisti arrivarono al governo il partito
socialdemocratico fu dichiarato illegale. Nel 1936 Kreisky fu arrestato per
il suo impegno politico e condannato a un anno di prigione. Quando due anni
dopo, nel 1938, l'Austria fu
annessa alla Germania di Hitler, Kreisky fu
costretto a fuggire all'estero per evitare di finire in un campo di
concentramento.
Asilo in Svezia (1938-1950):
Dal 1938 fino al 1950 visse esiliato in
Svezia dove lavorò come giornalista
per giornali svedesi e stranieri. A differenza di molti
altri rifugiati austriaci, sì impegnò fin dall'inizio per una futura
indipendenza dell'Austria dalla Germania e contro una eventuale fusione tra
socialdemocratici e comunisti. Durante la guerra si impegnò anche a favore
dei prigionieri di guerra austriaci internati in Svezia ottenendo che non
fossero trattati come quelli tedeschi.
Durante l'esilio in Svezia conobbe il futuro cancelliere della Germania
Willy Brandt, anche lui socialdemocratico, fuggito dalla Germania nazista in
Norvegia, con il quale strinse un'amicizia che durò per tutta la sua vita.
25 dei parenti ebrei di Bruno Kreisky e di sua moglie,
rimasti in Austria o sparsi nei paesi europei occupati dai nazisti, rimasero
vittime dell'olocausto.
Gli anni del dopoguerra (1950-1970):
Nel 1950 tornò in Austria per continuare a lavorare nella sezione di
politica estera nell'ufficio del cancelliere austriaco. Nel
1951 divenne
consulente per la politica estera di Theodor Körner, il primo presidente
dell'Austria eletto direttamente dal popolo. In quegli anni - l'Austria era
ancora occupata dagli alleati della guerra - fu soprattutto Kreisky a
spingere il presidente Körner ad impegnarsi per una futura
neutralità
dell'Austria, ottenuta, insieme all'indipendenza del paese, nel
1955.
La prossima tappa nella sua carriera politica la raggiunse quando, nel
1959,
diventò ministro degli Esteri dell'Austria, un incarico che occupò per 7
anni, fino al 1966. In quegli anni Kreisky si occupò soprattutto di due
grandi problemi:
1) la questione dell'Alto Adige. Questa regione, in origine austriaca, era
stata annessa dall'Italia dopo la prima guerra mondiale. Successivamente
Mussolini ha cercato di "italianizzare" con la forza questa regione di
lingua tedesca. Dopo la seconda guerra mondiale l'Alto Adige rimase con
l'Italia, ma i numerosi problemi creati dalla politica di Mussolini erano
rimasti irrisolti. Da ministro degli Esteri austriaco Kreisky portò, nel
1960, il problema dell'Alto Adige davanti all'assemblea delle Nazioni Uniti
rendendolo così una questione di politica internazionale il che fu un primo
passo decisivo per arrivare allo statuto speciale per il
Trentino-Alto Adige (1972) che risolse questi problemi.
Bruno Kreisky, come ministro degli esteri dell'Austria (il secondo da
destra), durante una visita negli Stati Uniti nel 1963 (a destra: John F.Kennedy).
foto:
Abbie Rowe. White House Photographs
2) Il secondo grande problema di cui Kreisky si occupò intensamente furano i
rapporti tra est e ovest, cioè tra i due blocchi NATO e
Patto di Varsavia.
All'inizio degli anni 60 la guerra fredda tra USA e URSS portò il mondo
molto vicino a una terza guerra mondiale. Sfruttando le sue numerose conoscenze da entrambi i lati,
coltivate negli anni della sua carriera diplomatica contribuì, nel 1962
durante la crisi di Cuba, in modo decisivo a tenere aperto il canale di
dialogo tra le due superpotenze.
Mentre la sua popolarità in Austria e il suo prestigio all'estero cresceva,
il suo partito, la SPÖ si trovò in grave crisi causata soprattutto
dall'attacamento della sua dirigenza ai valori tradizionali del socialismo
classico. Da molti dirigenti del partito Kreisky fu guardato con diffidenza
per il fatto che, come ministro, si fece aiutare da consulenti non
socialisti, per il suo rapporto difficile con i sindacati, le sue amicizie
in ambienti politici anche avversari e la sua dichiarata intenzione di voler
riformare il suo partito, secondo il modello della socialdemocrazia tedesca.
Nonostante queste resistenze Kreisky fu eletto, nel 1967, segretario del
partito socialdemocratico.
Bruno Kreisky - cancelliere dell'Austria (1970-1983):
Bruno Kreisky (nel 1979) durante una visita in Germania da sinistra a destra: Helmut Schmidt, Bruno Kreisky, Willy Brandt
foto:
Ludwig Wegmann / Bundesarchiv
Con Bruno Keisky segretario del partito, la SPÖ vinse ben cinque elezioni
politiche consecutive, ottenendo tre volte addirittura la maggioranza
assoluta nel paese: nel 1970 (48,4%), nel 1971 (50,0%), nel 1974 (50,5%),
nel 1979 (51,0%) e nel 1983 (47,6%), un record assoluto per i partiti
austriaci del dopoguerra. Per 13 anni Kreisky fu cancelliere dell'Austria
(1970-1983).
Fu soprattutto grazie alla popolarità di Kreisky che
la SPÖ, tra il 1970 e il 1979, aumentò il consenso elettorale gradualmente dal 48,4% al 51%. La
disoccupazione in Austria rimase molto bassa anche perché Kreisky sostenne
sempre: "Meglio qualche miliardo di scellini di debiti in più che alcune
centinaia di migliaia di disoccupati in più". Ma nonostante ciò, a partire
dal 1982 la disoccupazione aumentò sensibilmente, anche se rimase ancora
piuttosto bassa, nel confronto internazionale. E fu sempre più urgente
contenere le spese dello stato che Kreisky cercò di affrontare con un
pacchetto di tasse che non piacque molto agli austriaci. Nonostante ciò, nel
1983 la SPÖ vinse con Kreisky nuovamente le elezioni politiche, ma perse,
per due seggi, la maggioranza assoluta in parlamento.
Gli ultimi anni (1983-1990):
Dopo queste elezioni, Kreisky, che ormai soffriva di
gravi problemi di salute, non si ricandidò più come cancelliere e nello
stesso anno si dimise anche da segretario del partito e dal parlamento
austriaco. Rimase attivo, per quanto lo permise il suo precario stato di
salute, nell'"Internazionale Socialista" occupandosi soprattutto del
miglioramento dei rapporti tra i paesi del Terzo Mondo e quelli
industrializzati e continuò a lavorare come intermediario nei conflitti nel
Medio Oriente.
Il 29 luglio 1990 Kreisky morì per insufficienza cardiaca e fu sepolto nel
cimitero centrale di Vienna (Wiener Zentralfriedhof). L'orazione funebre fu
tenuta dal suo amico Willy Brandt.
Bruno Kreisky è stato, senza dubbio, uno dei più importanti, più popolari e
più influenti uomini politici austriaci del dopoguerra. Come i suoi due
amici più importanti, Willy Brandt in Germania e Olaf Palme in Svezia,
Kreisky riuscì a unire la fredda "Realpolitik" con i principi di
solidarietà e equità sociale della socialdemocrazia moderna. Rafforzò
notevolmente lo stato sociale austriaco e fece dell'Austria, sebbene fosse
uno stato molto piccolo, un interlocutore rispettato e stimato in tutto il
mondo.
Intervista a Bruno Kreisky:
Nel 1978, la televisione austriaca ORF mandò in onda la seguente intervista.
Le domande furono poste dalla famosa attrice austriaca Senta Berger, presente anche
Niki Lauda, il pilota austriaco di formula 1:
Una curiosità: in questa breve intervista, in cui si parla del Kreisky
"privato", c'è un passo in cui Niki Lauda, pilota di Formula 1, critica
il cancelliere dopo la sua ammissione di non mettersi sempre la
cintura di sicurezza!
Altri uomini politici austriaci del dopoguerra:
Kurt
Waldheim (1918-2007)
È stato Segretario Generale delle Nazioni Unite e Presidente dell'Austria,
ma anche molto discusso per il suo passato durante il nazismo.
Jörg Haider
(1950-2008)
Il filo-nazista Jörg Haider è stato uno dei leader politici
austriaci più discussi - ma anche più carismatici - del dopoguerra.