Una zona di viticultura nella regione di Stiria
foto:
Hermann A.M. Mucke
Articolo di Daniele Brina.
I vini austriaci in breve:
superficie coltivata: 45.800 ettari, di cui:
viti bianche:65%
viti rosse:35%
n° di aziende vinicole: 20.200
produzione: 2,5 milioni di ettolitri/anno
(Italia: 46,8 milioni, Germania: 10,2 milioni)
Alla scoperta dei vini austriaci:
Le zone di viticoltura in Austria, con indicazione degli ettari (HA)
coltivati: Niederösterreich (Bassa Austria), Wien (Vienna),
Steiermark (Stiria) e Burgenland cartina:
www.oesterreichwein.at
In Austria esistono numerose Weinstrassen (strade del vino); le più note
si trovano nella Burgenland, nella
Bassa Austria e in particolare nella
regione della Stiria. Autentici itinerari dedicati a questa bevanda per una
lunghezza complessiva di oltre 250 km; i percorsi consentono di attraversare
città come Graz, borghi e località come
Klock, Fürstenfeld,
Bad Radkersburg
e sostare su morbide colline ricoperte di vigneti dove pullulano i
Buschenschenken, ovvero i tipici agriturismi austriaci, dove degustare e
assaporare vini locali oltre a prodotti gastronomici.
Il vino austriaco ha una lunga tradizione:
Nel Medioevo furono soprattutto i monasteri come Melk,
Heiligenkreuz,
Göttweig, Güssing nonché gli episcopati, come quello di
Salisburgo che
possedeva vigneti nella zona della Wachau ad avere il miglior primato nella produzione
vinicola. Alcuni terreni sono rinomati da allora come pregiati vitigni:
Pfaffenberg e Sandgrube, non lontani da
Krems, furono degni di menzione già
a partire dall’XI secolo.
Del resto è proprio in Austria che venne fondata la prima scuola di enologia
al mondo: un’istituzione che designò l’unità di misura dei gradi del vino.
Siamo a Klosterneuburg nel 1860.
Dal 1985, tutti i vini austriaci di qualità devono avere questa stampa
sul tappo,
con i colori dell'Austria.
foto:
Tomaser
I vini più importanti dell'Austria:
Le aree destinate alla vite si sono oggi ridotte a vantaggio della qualità
del prodotto finale. La produzione è ricavata per la maggior parte da uve
monovitigno di circa 25 varietà diverse, quasi tutte bianche per la verità.
La gradazione media dei vini austriaci si aggira intorno agli 11-12 gradi,
ma ve ne sono alcuni che raggiungono i 13-14. Il vitigno più diffuso è il
Grüner Veltliner, un bianco della zona di Vienna, nella Bassa Austria. Viene
vinificato come Qualitätwein, poco invecchiato e dal sapore speziato. Ha una
gradazione che fluttua dai 9 gradi per i bianchi agli 8 per i rossi. Il
Grüner Veltliner va d’accordo con molte pietanze, raffinate o semplici.
Vinificato invece come vino dolce senza aggiunta di succo d’uva, ovvero
Prädikatswein, può invece invecchiare per molti anni.
Il più famoso Müller Thurgau, è un
vitigno creato alla fine dell’Ottocento mediante alcuni incroci; si tratta
di un vino fresco, favorevole alla stagione estiva con un leggero gusto di
noce moscata e con un colore variabile dal bianco carta al
paglierino.
Esiste poi il Rheinriesling, il Riesling renano, apostrofato in genere come
il re dei vini bianchi. È tipico soprattutto della regione del Donauland e
di Vienna. Questo preparato si concede ad un buon invecchiamento oltre ad
offrire una discreta acidità e un retrogusto amarognolo e asciutto.
Due famosi vini austriaci: il Silvaner e il Grüner Veltliner foto: Lexikus /
Mussklprozz
Completamente diverso è invece il Welschriesling, dal colore che va dal
giallo oro all’ambrato, con un aroma fruttato e delicato, un sapore quasi
morbido; va gustato molto giovane. Il Sauvignon Blanc viene prodotto nella
Stiria meridionale e nelle zone del Neusiedlersee; anch’esso viene
monitorato soprattutto nel suo grado di acidità e nel saper conservare un
gusto fruttato. La Stiria è anche la regione dello Schilcher, un rosato o
rosso chiaro, secco, ma leggero e un po’ acido e il bianco
Gewürztraminer. Esiste anche il Morillon
ovvero lo Chardonnay in salsa austriaca che propone due varianti: quella
diciamo più tradizionale e rustica che mantiene un aroma forte, decisivo e
una certa acidità; l’altra che, attraverso specifiche procedure, viene
edulcorata per offrire un gusto più leggero e meno aspro.
I rossi sono una prerogativa del Burgenland, o meglio da lì si dice vengano
quelli migliori. Ve ne sono di diversi tipi come il Blaufränkisch, il
Beerenauslese, il Trockenbeerenauslese. Il primo viene descritto come un
rosso sapido, con forti note speziate ideali per le serate invernali; gli
altri due sono vini dolci ottenuti da acini colpiti da muffe particolari in
grado di favorire la perdita d’acqua nell’acino e dunque l’accumulo di
zuccheri. Il vitigno rosso più diffuso in Austria sembra essere lo
Zweigelt,
in particolare il Blauer Zweigelt, un incrocio fra il
St. Laurent e il
Blaufränkisch; l’aroma è ricco e il gusto pastoso da accompagnare con carne
e formaggi. Non va poi dimenticato il novello a semifermentazione
commercializzato soprattutto in autunno, lo Sturm; vino leggero dal gusto
gradevole, ma dal tenore alcolico medio alto.
Oltre a bar e ristoranti un locale alternativo per buone degustazioni è
l’Heuriger, una sorta di taverna o osteria. In passato era un luogo attiguo
alle cantine che il produttore apriva al pubblico per la degustazione di
vini prima di un eventuale acquisto. Per tutti gli appassionati, ma non
solo, l’Austria rappresenta dunque un piccolo paradiso enologico; non resta
che dire: Prosit!