Una dissertazione (in lingua tedesca) di Christine Maisel-Schulz sulla
drammatica situazione alimentare a Vienna nei primi anni dopo la seconda
guerra mondiale.
Nel primo dopoguerra arrivarono a Vienna decine di migliaia
di profughi,
aggravando ulteriormente la già precaria situazione alimentare e abitativa.
foto: National Archives Washington D.C.
Sulla dissertazione di Christine Maisel-Schulz:
Il titolo completo della dissertazione (in lingua tedesca) di Christine Maisel-Schulz è
Kinderlandverschickungen österreichischer Kinder nach Spanien in den
Mangeljahren nach dem Zweiten Weltkrieg, è del 2010 ed è stata
curata dal prof. Peter Eigner dell'Università di Vienna.
La parte
più interessante per chi si interessa della storia dell'Austria è senza
dubbio quella che riguarda la situazione a Vienna
nei primi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, cioè le
pagine 28-95 della dissertazione (vedi sotto il link per scaricare
l'intera dissertazione).
La dissertazione parla successivamente
dell'accordo tra Spagna e Austria di mandare alcune migliaia di bambini
austriaci in Spagna, che non
aveva partecipato alla guerra, e della loro integrazione temporanea in
famiglie spagnole, un tentativo per dare a questi bambini una possibilità di
fuggire per qualche mese dalla miseria e dalla fame in Austria.
Vienna alla fine della guerra:
La situazione economica dell'Austria alla fine della guerra era disastrosa.
I rifornimenti della popolazione con generi alimentari, i trasporti e molte
infrastrutture erano crollati. I bombardamenti delle città da parte di
americani ed inglesi avevano distrutto il 20% di tutte le abitazioni a
Vienna. A causa degli intensi combattimenti in campagna anche l'agricoltura
era fortemente danneggiata, i raccolti del 1945 arrivarono solo a metà di
quelli del 1937. A Vienna si soffriva la fame. Non esisteva più nessuna
amministrazione dello stato e dell'economia, non esisteva più nessuna
distribuzione organizzata di cibi e materiali combustibili.
Ad aggravare la mancanza di cibi e di abitazioni fu l'afflusso a Vienna di
centinaia di migliaia di fuggiaschi (soprattutto dei sudeti provenienti
dalla vicina Boemia), di prigionieri di guerra e di persone liberate dai
campi di concentramento. Nei primi mesi dopo la fine della guerra la
popolazione di Vienna crebbe fino a 2,8 milioni (oggi sono circa 1,8
milioni), tutti alla quotidiana caccia di qualcosa da mangiare e, nei mesi
invernali, di qualcosa per riscaldare le poche case.
Christine Maisel-Schulz tratta quest'argomento - nella prima parte del suo
lavoro- utilizzando sia le fonti
dell'epoca che racconti personali di chi ha vissuto quel periodo drammatico
in prima persona, il che dà al suo lavoro una particolare intensità e
autententicità. Al centro delle sue ricerche sta la situazione dei bambini
che erano colpiti da tutte le carenze in modo particolarmente duro.
I viennesi fanno la coda per acchiapparsi il pane
foto: Österreichische Nationalbibliothek
Abstract della dissertazione (in lingua tedesca):
In der Arbeit wird zunächst die Situation der Mangeljahre in Österreich
betrachtet, und deren Auswirkungen auf den Gesundheits- und
Ernährungszustand der Kinder. Weiters wird die wirtschaftliche Situation in
Spanien beschrieben, die durch den Spanischen Bürgerkrieg stark in
Mitleidenschaft gezogen war und breite Bevölkerungsschichten dies durch die
internationale Ächtung des Franco-Regimes zu spüren bekamen. Um sich
internationale Anerkennung zu schaffen, beabsichtigte Franco durch ein
Dekret vom 24. November 1945, 50.000 kriegsgeschädigte Kinder zur Erholung
nach Spanien einzuladen. Die meisten Länder, an die eine Einladung erging,
lehnten jedoch auf diplomatische Weise „dankend“ ab. Erst im Jahr 1949 und
1950 kam es zu sieben Transporten mit je 500 österreichischen Kindern und
einem Transport mit ca. 500 deutschen Kindern, nachdem die Organisation von
der „Acción Católica“ abgewickelt und zugesichert wurde, dass keine
politische Absicht dabei zu sehen wäre. Die Kinder fanden vorwiegend in
reichen katholischen Familien Aufnahme und wurden in diese voll integriert.
Neben der historischen Aufarbeitung der Organisation und Logistik bei der
Durchführung der Transporte bietet die Arbeit eine umfangreiche Sammlung von
persönlichen Erzählungen der ehemaligen „Spanienkinder“ und die Geschichte
der bilateralen Kontakte, die sich aus diesen Kinderlandverschickungen
entwickelt haben.
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