"Adalbert Stifter è uno dei narratori più strani, profondi,
celatamente audaci e travolgenti della letteratura universale." Thomas Mann
Adalbert Stifter scelse il romanzo breve
come il genere letterario che incarnasse maggiormente le sue aspettative. Questa scelta lo rese scrittore prolifico (una trentina fra romanzi brevi e racconti scritti e raccolti dal 1840 al 1868) e apprezzato soprattutto per la semplicità della sua scrittura e la cura dei dettagli che rivestono un’importanza fondamentale nella vita dei protagonisti delle sue storie.
Il romanzo Due sorelle (1846) è una storia intensa e sensibile. Nel leggerlo tornano alla mente le famose
Affinità elettive di
Goethe che legano i quattro personaggi complementari che tendono a costruire un piccolo cosmo chiuso all’esterno, ma il tema dell’amicizia allontana il romanzo di Stifter dai forti moti del cuore di una coppia in crisi e dei turbamenti dei due ospiti profondamente in imbarazzo.
La trama del romanzo:
Il protagonista del romanzo è Otto Falkhaus, un giovane ereditiere un tempo suonatore di violino, che stringe amicizia con Franz Rikar, non proprio l’immagine della salute, che veste di nero e che risponde al soprannome di Paganini. L’amicizia che Otto sente per Franz lo conduce da Vienna in Italia, sul lago di Garda, in un bellissimo paesaggio naturale. Nella sua casa sul lago di Garda Otto conosce le due figlie dell’amico, Maria e Camilla, l’una complementare all’altra. La storia si incentra quindi sulle affinità fra questi quattro personaggi, quattro anime ciascuna in pena a modo suo. Come nel romanzo di Goethe, il bambino si fa largo nella strana amicizia fra le due coppie, anche nel romanzo di Stifter giunge un personaggio che diventa il fulcro della vicenda, un certo Alfred Mussar il quale avrà un ruolo influente nel districarsi della storia verso l’epilogo.
Ciò che conta in questo romanzo è l’amicizia, esperienza spesso soprannaturale che lega
le persone. L’amicizia protagonista ideale di questo romanzo vuole mischiarsi con l’arte, con l’amore e con la natura arrivando a stringere la mano perfino a un sottile misticismo. Il romanzo che in seguito sarà cara a Thomas Mann, è uno sguardo, una finestra con la migliore vista, un’osservazione della natura umana immersa in una natura soprattutto benigna. I quattro personaggi iniziali, più il quinto personaggio che avrà i connotati del mistero, rappresentano un piccolo ritratto di interno, ciascuno con una personalità distinta.
Una citazione:
Chiudiamo con una citazione per proporre la lettura di questo romanzo interessante e delicato: “È sempre accaduto che quando un cuore ancora giovane, tenero e confuso profonde tutto se stesso nella creazione personale, finisce avvizzito, come se vi fosse passato sopra il simun. Ma no, pensai di nuovo, sarà forte e libera abbastanza da sopportare il peso della propria arte e vivere la vita sapendo vedere anche ciò che esiste al di fuori della musica. O forse l'abitudine e la conoscenza dei suoi effetti la rendono meno vulnerabile di noi che veniamo investiti dall'inattesa novità.”
Invito alla lettura a cura di Sabrina Bottaro
Due tesi di laurea su Adalbert Stifter:
I primi "Studien"
Tesi di laurea. Se
l'argomento vi interessa potete mettervi in contatto con l'autrice.