Pagina a cura di Daniele Brina.
Hugo von Hofmannsthal (1874-1929)
La produzione lirica e drammatica di Hofmannsthal prima del '900:
Hugo von Hofmannsthal nasce a Vienna nel 1874 dove compie
studi sia giuridici che letterari. Adolescente precocemente maturo, scettico
ma sensibile inizia ancora liceale a comporre liriche. Nell'ultimo decennio
dell'Ottocento produce il meglio di sé al punto da ripubblicare le opere di
questo periodo nel volume Die Gedichte und kleinen Dramen
nel 1911. Questi drammi lirici sono lamenti corali e
vengono scritti in un ricco stile denso di immagini spesso struggenti,
dotati di una malinconica musicalità tra lievi note miste di realtà, morte e
sogno. Esse rientrano a pieno nel decadentismo viennese fin du Siecle e tra
le più conosciute ricordiamo Gestern, Der Tod des Tizian,
Der Tor und der Tod. Qui emerge la sua capacità di
valorizzare e diluire le parole dove lo scrittore, esteta ed attore di sé, è
già perennemente desideroso di diventare, di trasformarsi, di cambiare,
incapace di vivere un amore vero e lasciando che morte e languore
scandiscano la verità della propria anima.
Seguono altre opere drammatiche come Der Abenteurer und die Sängerin,
una sorta di saggio che più di altri evidenzia una fitta indagine
psicologica di trama e personaggi nella Venezia del XVIII secolo, alter ego
di Vienna. Ma nonostante tutto la frattura fra l'esteta ed il mondo
esteriore rimane. La società aristocratica in cui vive è a volte
claustrofobica. Da un lato la voglia di cambiare, metamorfizzarsi,
dall'altro l'esigenza di restare fedele a se stesso.
La collaborazione con Richard Strauss:
Richard Strauss (1864-1949)
Con il nuovo secolo, conosciuto il musicista Richard Strauss
che ritiene un collaboratore geniale, Hofmannsthal definisce i suoi versi
come qualcosa senza slanci e fioriture, ma pieno di sostanza, pregnante,
duttile. Una poesia fatta di dense vibrazioni.
Il 1900 corrisponde anche ad una fase di crisi come ci
viene confermata nel Brief des Lord Chandos. Termina così
la fine della produzione lirica; lo scrittore si rende conto che il suo
linguaggio poteva ridursi a qualcosa di esclusivamente soggettivo, chiuso.
Decide di riversare risorse e attenzioni al teatro. Rielabora e assorbe
Nietzsche relativamente
all'origine della tragedia e ristruttura, riorganizza e ripropone in chiave
moderna tragedie greche: Elektra è del 1904,
Ödipus und die Sphinx e König Ödipus del 1906.
Hofmannsthal traccia dei parallelismi tra i destini delle fanciulle greche
immortalate da Eschilo, Sofocle ed
Euripide con le giovani aristocratiche viennesi ingabbiate in una
vita pilotata e decisa dall'esterno. Il linguaggio diventa decisamente più
aspro che nelle liriche; si apre ad un realismo spesso spietato che suona in
aperta contraddizione o meglio una parodia con l'estetismo originale dello
scrittore.
Il "Jedermann" - il più grande successo di Hofmannsthal:
Nel 1911 ottiene un grande successo il dramma
Jedermann, das Spiel vom Sterben des reiches Mannes ovvero
Ognuno, il dramma della morte del ricco dove viene letteralmente
contaminato dai misteri medievali e dal teatro barocco. Sul questo modello
di stile, ma con mezzi moderni, il pezzo rivela Dio, la Morte, il Diavolo
tra gli altri personaggi allegorici. Il personaggio principale chiamato
Jedermann è improvvisamente di fronte alla morte che vuole confrontarsi con
il suo creatore. Ha bisogno di una testimonianza della sua bontà, ma nessuno
vuole accompagnarlo; solo le sue buone opere e la fede lo potranno
convincere a diventare un buon cristiano, e quindi salvarsi dall’eterna
dannazione.
Ernst Edler von Schuch dirige il "Rosenkavalier" di
Richard Strauss, nel 1912
Quadro di Robert Sterl
Una nuova forma di dramma musicale:
Sempre nel 1911 viene alla luce Der Rosenkavalier;
l'anno successivo Ariadne auf Naxos. Questi costituiscono
una nuova forma di dramma: musicale sì, ma corredato da un testo letterario
completamente autonomo e scindibile, in grado di assumere una validità
poetica a sé stante dalla cornice musicale appunto. Com'è facile intuire si
fa più notevole e più profondo il supporto di Johann Strauss.
Metafisica e simbolismo costellano Die Frau ohne Schatten.
È con Der Schwierige che Hofmannsthal dipinge un acuto
ritratto della monarchia asburgica in pieno tramonto attraverso la figura
dell'aristocratico Hans Karl Bühl
segnato dall'esperienza bellica che fatica a rientrare nella società
viennese.
Saggi e prosa di Hofmannsthal:
Scrive il Buch der Freunde, vera antologia di testi e
pensieri. Nel 1925 segue Der
Turm dove parla di responsabilità sociale. L'autore non si ferma ad
un'unica tipologia produttiva come già abbiamo visto: si dedica a saggi
letterari, racconti tra cui Das Erlebnis des Marschalls von
Bassompierre, Reitergeschichte, oltre ad un
romanzo in prosa incompiuto Andreas oder die Vereinigten.
La fondazione del Festival die Salisburgo:
Per tutta la vita Hofmannsthal rimane sostanzialmente un forte conservatore.
Dopo la prima guerra mondiale si augura che l'Europa possa tornare a riappropriarsi dei valori autentici
prebellici, quelli dell'Austria asburgica. In questo clima si concretizza l’idea
di fondare a Salisburgo un festival: l’iniziativa già esisteva, ma veniva
messa in pratica in maniera assai discontinua. Lo scrittore, il regista
Max Reinhardt e ancora una volta Richard Strauss
redigono un piano per il programma di quello che diventerà
Salzburger Festspiele, uno dei più famosi festival al mondo di
musica classica e opera lirica. La storica inaugurazione avvenne però il
22 agosto 1920 proprio con la rappresentazione del dramma
Jedermann. Solo nel 1921 si aggiunsero concerti che
ampliarono la gamma di offerta degli allestimenti. L’idea era quella di far
convergere attenzione, attori, cantanti, direttori d’orchestra e personaggi
celebri che potessero elevare i molti aspetti della città, della nazione,
della musica e della cultura in generale.
Max Reinhardt (1873-1943)
Hugo von Hofmannsthal - espressione della fine di un epoca:
Hugo von Hofmannsthal è considerato come l'espressione della fine di
un'epoca, quella dell'Austria asburgica e aristocratica. Su parole
selezionate, ricercate innesta una meditazione intensa della bellezza che
supera il reale e che porta a creare reti di collegamento mai esplorate. È
l'anello di congiunzione tra il naturalismo e il simbolismo. Le sue opere
teatrali sono raccolte di vocaboli lirici, evocano mistero e tentano di
mettere in luce una visione del rapporto tra l'arte e la vita.
Scrive infatti nei suoi appunti, come a voler sancire ancora una volta
la base dei suoi ideali: “Io vedo due epoche, come attraverso porticati
aperti in un giardino e di là da esso un altro del tutto sconosciuto:
un'epoca in cui ho paura che la vita mi strappi ai grandi antenati cosmici,
una seconda in cui mi farà orrore abbandonare per l'aura cosmica la scura
calda vita …” (‘Appunti e diari', in Il libro degli amici, Firenze,
Vallecchi Editore, 1963, p. 118).
Hofmannsthal muore nel 1929, all'età di 55 anni, per un'emorragia cerebrale.
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